lunedì 24 settembre 2018

La signora dello zoo di Varsavia, umile recensione


Ciao,

Oggi vi voglio parlare di un film che ho visto recentemente e che è diverso dai soliti film che trattano della seconda guerra mondiale (rispetto a quelli che ho visto io, non sono molti), è tratto da una storia vera. Racconta di come uno zoo , grazie al gran cuore dei proprietari, è diventato un rifugio  per gli ebrei che scappavano dalla guerra.


Lo considero diverso dai soliti film perché la storia inizi molto prima dello scoppio della guerra e dalla nascita dei ghetti, così facendo riusciamo a vedere l’evoluzione e il cambiamento del carattere e comportamento delle persone.

Vediamo come uno zoo , luogo di svago e divertimento, diventa un luogo di salvezza e di come i proprietari cambiano e cercano di fare tutto il possibile per salvare gli ebrei.

In questo film si vede scenari e si hanno spiegazioni su alcune cose che non avrei mai pensato che facevano così per salvare le persone; non si hanno scene con violenza o sconvolgenti, il film ti porta a pensare quello che succede, ci sono due scene in cui c’è più violenza ma non si vede l’atto in se. Lo hanno impostato di modo che colpisse l’anima dello spettatore con le musiche, le parole e la bravura degli attori, non che lo spettatore capisse il tutto con la cruda verità delle immagini.

Per questo sono rimasta molto sorpresa dalla bravura degli attori a interpretare i personaggi ed a esprimere le loro emozioni non solo con le parole ma anche con gli occhi e con la faccia, dando l’impressione che loro provino quei sentimenti.

Alla fine una lacrimuccia vi scendere, ma tranquilli il fine non è triste per essere un film sulla seconda guerra mondiale.

Vi consiglio di vederlo, è molto bello, la cosa che mi ha sorpreso maggiormente è il fatto che è tratto da una storia vera; questo ti fa capire che in un mare di buio c’è sempre una luce pronta ad emergere.

Baci Cinzia

Nessun commento:

Posta un commento

Rossetti Maybelline

Ciao, Ora che sta "arrivando" il caldo, dobbiamo goderci gli ultimi mesi con i rossetti scuri che d'estate tendiamo a non me...